COVID-19, fobie e prevenzione: come difendersi dalle cattive influenze
In questi giorni a causa del coronavirus sta divagando il caos e ai mass media piace fare leva sulla paura delle persone, quindi – da biologa quale sono – mi sembra giusto fare qualche piccola osservazione.
Innanzitutto le infezioni respiratorie causate da virus influenzali si verificano ogni anno e si stima che le epidemie annuali causino da 3 a 5 milioni di casi di influenza e da 290.000 a 650.000 morti in tutto il mondo (dati istituto superiore della sanità). In Italia, durante la stagione influenzale, in particolare durante la 6a settimana del 2020 è stata registrata una media di 217 decessi al giorno per l’influenza.
Si tratta di numeri ben più grandi di quelli del famoso coronavirus. Infatti mentre l’influenza stagionale ogni anno causa il decesso in circa il 10% dei casi, Covid-19 (è questo il nome dato alla malattia causata dal coronavirus Sars-CoV-2) risulta fatale ad oggi nel 2% circa dei casi e specialmente nei pazienti più fragili. Quindi anche se il virus della COVID-19 è infettivo non sembra essere più virulento dei virus che circolano ogni anno, ed è proprio per questo motivo che si è diffuso facilmente. Infatti anche chi ha infezione potrebbe non stare particolarmente male e pertanto continuare a svolgere le sue attività favorendone il contagio così come quando decidiamo di andare a lavoro in inverno anche se abbiamo l’influenza stagionale. Per questo motivo quando non si sta bene è meglio restare a casa.
Cosa possiamo fare noi?
Sicuramente il rispetto delle buone norme igieniche aiuta a limitare la trasmissione dei microrganismi in generale, ma esistono altre forme di prevenzione: quelle che riguardano il nostro stile di vita, che ci rendono più forti nell’affrontare i microrganismi con cui veniamo a contatto.
Un fattore di grande rilevanza, ma che viene spesso trascurato, è che l’incidenza delle patologie infettive dipende fortemente dalla suscettibilità della popolazione.
Quando si vuole fare crescere una piantina la prima cosa di cui ci si preoccupa è che il terreno sia buono. Nel caso delle infezioni, noi siamo il terreno e per il virus un buon terreno è un corpo con un sistema immunitario compromesso che non gli ostacolino diffusione e la replicazione. Questo è il motivo per cui persone con altre patologie, specialmente di natura immunitaria, sono più fragili. Infatti dai report emerge che vengono colpiti dall’influenza prevalentemente bambini con meno di 5 anni e soggetti al di sopra dei 65 anni di età con condizioni di rischio quali diabete, malattie immunitarie, cardiovascolari e respiratorie croniche.
Quindi come facciamo a rendere inospitale il nostro corpo ai virus e ad altri microrganismi? Rendendo il nostro sistema immunitario efficiente, capace di scacciare i patogeni. Questo fa parte della prevenzione primaria!
E come si fa a rendere più forte il sistema immunitario? Sicuramente non deve essere impegnato a fare altro. Ad esempio una alimentazione ricca di zuccheri rappresenta uno stimolo all'infiammazione (in quanto porta ad un aumento dello stress ossidativo e dei marcatori dell’infiammazione come ad esempio della proteina C-reattiva). Non importa che sia saccarosio o fruttosio o glucosio, fanno tutti la stessa cosa, ovvero si legano alle molecole del nostro corpo (glicazione) e ne alterano il funzionamento. Gli zuccheri raffinati aumentano l’infiammazione, alterano le risposte immunitarie e favoriscono le reazioni allergiche. Cosa vuol dire? Che dopo una bella brioscina di farina raffinata e zucchero il sistema immunitario si troverà in allarme senza motivo e – ancora peggio – sarà già impegnato, pertanto vulnerabile ad altri “attacchi”. Ecco perché mangiare quotidianamente zuccheri e farine raffinate è sconsigliato a tutti e a maggior ragione per chi soffre già di patologie infiammatorie, immunitarie, per i soggetti allergici, e con frequenti episodi di raffreddore e influenza durante l’anno.
Gli unici zuccheri che vanno bene sono quelli contenuti nella frutta (ma non estratti e purificati da essa) che ha il vantaggio di apportare anche acqua, vitamine e antiossidanti. Il corpo otterrà così gli zuccheri ad esso necessari dalla digestione dei carboidrati più complessi (come pane, riso, pasta integrali e altro) gradualmente e in un modo non dannoso. Le caramelle, le bibite dolci, i dolcetti vari, le barrette vendute per dietetiche ma in cui i cereali sono tenuti tra loro da una montagna di caramello, lasciamoli mangiare al produttore!
Un altro consiglio è quello di fare una alimentazione varia ed equilibrata in modo da non creare carenze vitaminiche e di minerali fondamentali al funzionamento del sistema immunitario. Basta pensare all’importanza della vitamina c, dello zinco e del selenio di cui potrebbe essere opportuno fare una integrazione specialmente se siete soggetti con frequenti recidive.
Alcuni cibi consigliati per le infezioni respiratorie sono non solo arance e limoni ma anche broccoli, cavoli, verze, aglio e cipolle e zenzero specialmente se usati per preparare delle belle zuppe calde in quanto anche il semplice calore del brodo aiuterà a favorire l’espulsione del muco. Ovviamente va fatta una eccezione per coloro ai quali questi vegetali danno fastidio per allergie o altre ragioni.
Inoltre non dimentichiamo che il nostro intestino contiene una parte del nostro sistema immunitario e avere una flora sana, varia e vigorosa ci protegge da diversi problemi e malattie. E per fare crescere e sopravvivere i batteri “buoni” occorre fare un sana e bilanciata alimentazione che punta sulla qualità dei prodotti, che vuol dire scegliere un cibo per il valore nutritivo che ha e non per quanto è bella la confezione! Un’altra cosa altrettanto importante è non abusare di antibiotici (come per le infezioni virali su cui non hanno alcun effetto) pena distruzione della flora batterica naturalmente presente nel nostro corpo che, tra le varie funzioni, compete con i microrganismi patogeni e quindi ci difende.
Anche lo stress è nostro nemico: quando lo stato di stress è prolungato, infatti, produciamo più cortisolo che è un immuno-soppressore. Per questo è bene ritagliarsi un momento ogni giorno per fare pace col mondo. Il modo migliore sarebbe quello di fare una passeggiata nel verde, meglio ancora al sole perché grazie ad esso possiamo produrre la famosa vitamina D a partire dal colesterolo presente a livello cutaneo. Bastano 10-15 minuti al sole con braccia e gambe scoperte senza crema (e questo inizio di 2020 certo non è stato avaro di sole…). La vitamina D è una vitamina molto importante, oltre che per del sistema osteo-articolare, anche per il suo effetto immuno-modulatorio e spesso risulta carente in una gran fetta della popolazione a causa di vite sempre più sedentarie passate al chiuso.
Ultima cosa, fumare fa male e lo sapete. C’è bisogno di dirvi che il fumo aumenta i processi infiammatori, irrita le vie respiratorie e ne blocca i naturali meccanismi di difesa che aiutano l’espulsione dei microbi?
Quindi mangiate bene, muovetevi, prendete il sole, riposatevi quando il corpo lo chiede e sarete terreno fertile solo del vostro benessere.
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