Quando le feste fanno “ballare” la pressione
Durante le festività qualcuno avrà certamente
sperimentato sulla propria pelle qualche sbalzo della pressione, specialmente
al rialzo, è un segno del destino cinico e baro o c’entra quello che mangiamo?
Ciò che mangiamo influisce anche sulla nostra pressione,
facile. Sappiamo benissimo tutti che nell’iperteso una dieta a ridotto
contenuto di sale è in grado di produrre una lieve ma significativa riduzione
della pressione. Ma facciamo finta di dimenticare che durante le feste
stuzzichini e salatini vari sono stati più che occasionali e che l’effetto non
tarderà a farsi sentire anche in una persona in salute.
Ma cos’è il sale? il comune sale da cucina è costituito
fondamentalmente da cloro e sodio. Il
sodio è un minerale fondamentale per il nostro organismo, regola il
volume dei liquidi intra- ed extra- cellulari, la contrazione muscolare, la
trasmissione degli impulsi nervosi e l’equilibrio acido base. Il sodio è naturalmente presente negli
alimenti ed è molto raro andare incontro ad una carenza. Al contrario al giorno
d’oggi è molto frequente il contrario.
Il ministero della salute
segnala che gli italiani ne assumono circa il doppio di quanto dovrebbero. L’OMS
raccomanda di non assumere più di 5 grammi di sale da cucina al giorno (ovvero
2 g di sodio al dì!).
Quando si parla di sale spesso non si è consapevoli dell’abuso
perché si pensa soltanto a quello aggiunto al cibo a tavola o a quello per
salare l’acqua della pasta. In realtà l’eccesso di sale si ottiene prevalentemente
consumando cibi confezionati.
Quali sono i cibi più ricchi di sodio?
·
salumi e insaccati in generale (ad
es. il prosciutto crudo ne contiene circa 5-6 grammi per etto)
·
pane, pizza e prodotti da forno (come ad es. cracker)
·
prodotti in scatola
·
cibi pronti all’uso
·
formaggi (specialmente quelli molto stagionati)
·
dado da brodo. Questo è costituito per il 50% da sale; basta utilizzare un
singolo per superare la quantità massima di sale suggerita dall'OMS.
·
dolci e biscotti. I produttori sanno bene che sale e zucchero attivano i
nostri centri di ricompensa, ovvero quelle aree cerebrali connesse alle
dipendenze. Ciò equivale ad una maggiore richiesta di quell’alimento rendendo
quella ciotolina con snack e patatine irresistibile a tal punto che, fino a
quando non ne avremo visto il fondo, non saremo soddisfatti.
Ma come fa il sale ad alzare la pressione?
Il corpo cerca sempre di mantenere l’omeostasi e di
mantenere costanti le concentrazioni dei soluti nei fluidi corporei. Quando il
sodio aumenta nel corpo ci dovrà essere un aumento anche di acqua volto a non
modificarne l’osmolarità (cioè il numero di determinate particelle disciolto in
una soluzione). L’eccesso di sodio nel
corpo favorisce un
aumento del volume dei fluidi extracellulari che, nel tempo, porta ad un
aumento della pressione arteriosa. Inoltre la maggior ritenzione di liquidi extracellulari ci regalerà un aspetto gonfio e
aumenterà gli inestetismi della cellulite.
Il ministero della salute raccomanda di limitare il
consumo di sale in tutte le età in quanto strettamente connesso all'ipertensione,
all’infarto del miocardio, ad ictus e a un maggior rischio di sviluppo tumorale
(ad es. allo stomaco).
La riduzione dell’assunzione di sale ai livelli
raccomandati dall’Oms potrebbe prevenire 2,5 milioni di morti ogni anno: mica
male!
Infatti il sale non fa aumentare solo la pressione, ma
aumenta il rischio cardiovascolare, di patologie cerebrovascolari, di patologie
renali e sembra anche non fare molto bene alle nostre ossa; più sale si
introduce più calcio viene eliminato dal corpo.
Come ridurre
l’assunzione di sale
·
in cucina sfruttare le spezie e le
erbe aromatiche e il succo di limone per insaporire le pietanze;
·
limitare il più possibile cibi in scatola, industriali, già pronti e
scegliere il più possibile cibo fresco;
·
non portare a tavola la saliera;
·
leggere attentamente l’etichetta nutrizionale di tutto ciò che compriamo.
Quando la quantità di sale è
superiore a 1-1,2 g per 100 g un alimento è da considerarsi “ad alto contenuto di sale”. I prodotti
a basso contenuto di sale sono quelli che ne contengono meno di 0.3 grammi
per 100 g (corrispondenti a 0.12 g di sodio). Limitare anche i cibi
con molto citrato di sodio, glutammato di sodio, benzoato di sodio;
·
salare poco o non salare del tutto l’acqua della pasta se abbiamo già la pressione
alta;
·
non aggiungere sale nelle pappe dei bambini almeno per il primo anno di
vita.
E se il danno è
fatto e non avete resistito alla confezione di patatine sfiziose come limitarne gli effetti?
Se l’abuso di sale è stato del tutto occasionale, assumendo
una corretta quantità di acqua il nostro corpo riuscirà a smaltire l’eccesso di
sodio. Il consiglio è quello di tenere ogni giorno una bottiglia personale di
acqua da 1,5- 2 L, sapendo di doverla finire in una giornata. Bevetela poco per
volta e mai tutta insieme di fretta, sappiate che quando sentiamo la sete il corpo
è già disidratato: per mantenere una corretta idratazione bisogna non arrivare
ad avere sete.
Un altro buon consiglio è
quello aumentare il consumo di vegetali e frutta fresca, alimenti ricchi di
potassio che aiuta bilanciare gli eventuali eccessi di sodio ingeriti. In
generale, se avete già la pressione alta non assumente sostanze stimolanti come
caffè.
Quando la pressione è fisiologicamente più alta?
Non c’è un valore giusto
uguale per tutti e in tutti i momenti, il corpo si adatta alle varie
circostanze e necessità che possono richiedere diversi valori di pressione
arteriosa. Non sempre bisogna allarmarsi, esistono alcuni rialzi fisiologici della pressione, ad esempio appena ci svegliamo
(effetto dato dal cortisolo che vuole farci reagire allo “stress” del doverci
svegliare), oppure subito dopo aver mangiato o quando sentiamo freddo (per
effetto della vasocostrizione) o ancora quando passiamo velocemente da una
posizione supina ad allo stare in piedi (per fare arrivare velocemente il sangue
al cervello); addirittura la pressione aumenta sensibilmente quando siamo molto
stressati, arrabbiati o quando proviamo dolore o dopo aver fatto uno sforzo
fisico.
Per questo non basta una sola
misurazione sballata per dire di
essere ipertesi. Sinceratevi di fare la misurazione in una condizione rilassata
e non dopo aver fatto una corsa o litigato o se avete appena mangiato
(specialmente se il pasto è stato pesante) o se vi rendete conto che il camice
banco vi rende ansiosi e nervosi.
I soggetti ansiosi sono molto più predisposti a disturbi
della pressione, infatti stress, ansia e paura fanno produrre più catecolamine (che aumentano la frequenza
e la forza di contrazione del cuore e la vasocostrizione), cortisolo (che crea ritenzione di liquidi), ormone antidiuretico ed
altre sostanze che fanno parte della fisiologica risposta a situazioni di
pericolo. Il corpo non sa se siamo stressati perché siamo arrabbiati col vicino
di casa rumoroso, se siamo immersi nel traffico o se sta per inseguirci un
leone inferocito. Il corpo reagisce allo stress preparandoci ad una reazione
del tipo fuggi e combatti, il problema è che non facciamo né l’uno né
l’altro ma coviamo da seduti le nostre emozioni che non trovano sfogo e questi
adattamenti automatici messi in moto dal corpo diventano pericolosi. È chiaro
quindi il motivo per cui essere arrabbiati fa male e ci rende ipertesi e gonfi.
E se la pressione è davvero alta? Innanzitutto
abbandonate l’idea del fai da te. Se
avete la pressione fuori range, anche
se l’avete misurata più volte con calma (dopo esservi seduti 5-10 minuti
rilassati) andate dal vostro medico curante. La pressione alta è uno dei più
importanti fattori di rischio cardiovascolare, molto più rilevante del
colesterolo, perché crea uno stress diretto e un possibile danno sulle pareti
vascolari.
Quindi non sempre la causa della pressione alta è dovuta
ad una qualche disfunzione d’organo e imparare
a gestire lo stress è fondamentale. Ricordate che praticare giornalmente attività rilassanti (come fare una
passeggiata nel verde, magari in compagnia), fare una regolare attività fisica appropriata alle
esigenze e concentrarsi su una respirazione profonda porta ad ottimi risultati
sia in termini di prevenzione sia in chi ha ormai superato il limite.
La dura verità è che risulta più comodo inghiottire la pillolina
piuttosto che migliorare il proprio stile di vita; mangiare bene e fare un poco
di movimento non migliorano solo la pressione ma aiutano a prevenire quasi
tutte le patologie esistenti oltre a migliorare la qualità della nostra
vita. Dopo tutto, meglio vivere bene fin
da oggi che prendere una pillola in più domani.
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