Cin cin! Quando il brindisi è di troppo?
Le feste natalizie sono probabilmente le più attese dell’anno, ma una
vagonata di cene, un brindisi dopo l’altro e maratone notturne a base di
grappini, amari, ammazza caffè e ogni altro intruglio
più o meno commestibile farebbero star male anche l’indistruttibile Obelix!
Per noi comuni mortali, però, c’è una buona notizia, non è necessario
privarsi completamente di un buon bicchiere in compagnia e allegria! Il motto
da tenere a mente è bere poco e bere
buono.
Al di là di facili battute, occorre chiarire immediatamente che l’abuso di
alcolici è un problema a scala mondiale. Secondo l’organizzazione mondiale
della sanità l'alcol rappresenta in Europa il secondo fattore di rischio di
malattia e morte prematura dopo il tabacco.
In Italia non stiamo messi benissimo, secondo il Ministero della Salute nel
nostro Paese:
- i consumatori a rischio sono
8 milioni e 600mila;
- 68mila sono le persone
alcoldipendenti prese in carico dai servizi alcologici;
- 39.182
sono gli accessi in Pronto Soccorso (nel corso del 2017) caratterizzati da una diagnosi
attribuibile all’alcol;
·
4.575 sono gli incidenti stradali (rilevati soltanto da
Polizia e Carabinieri) correlati allo
stato di ebbrezza;
Gli
effetti che gli alcolici hanno nel corpo variano da persona a persona e
dipendono da molteplici fattori come ad esempio età, sesso, peso, stato di
salute generale, ma variano anche se siamo a digiuno o abbiamo mangiato o se
nel frattempo assumiamo farmaci.
Di
conseguenza calcolare la dose esatta che faccia ugualmente bene o male per
tutti è impossibile. Per quanto simili siamo esseri unici. Di alcuni dei nostri
enzimi, come quelli che processano gli xenobiotici (quale è l’alcol) che
entrano nel nostro corpo, ne esistono in più “varianti” che possono funzionare di
più o di meno; ciò è dovuto a piccolissime differenze genetiche che però
determinano la nostra capacità di metabolizzare le sostante più o meno
velocemente (anche i farmaci!). Questo fa sì che l’alcol abbia effetti sempre
diversi da persona a persona e che due persone di pari peso, sesso e forma
fisica possono avere, a parità di bevuta, un tasso alcolemico differente nel
sangue. Ed è per questo a qualcuno l’alcol fa più male che ad altri.
In
generale è da considerare a basso
rischio una quantità di alcol giornaliera assunta durante i pasti
principali (non fuori pasto) che non superi i 20-40 grammi per l’uomo
e i 10-20 grammi per la donna. Infatti alcuni studi mostrano
come entro queste quantità si abbia un miglioramento dell’aspettativa di vita.
Al di sopra di
queste quantità di alcolici invece aumentano la frequenza di malattie (soprattutto tumori
e patologie cardiovascolari, neurologiche, epatiche e gastrointestinali) che
contribuiscono a ridurre l'aspettativa di vita nei bevitori.
In
generale, un bicchiere di vino (da 125 ml), una birra (da 330 ml), un aperitivo
(da 80 ml) oppure un bicchiere di superalcolico (da 40 ml) contengono la stessa
quantità di alcol (circa 12-13 gr).
A chi fa sempre
male bere alcolici?
- Alle donne che desiderano una
gravidanza, alle donne incinta o in allattamento. L’alcol è in grado di
attraversare la placenta e raggiungere il feto su cui ha effetti
teratogeni, ovvero è altamente connesso a ritardo mentale e malformazioni
congenite;
- A chi soffre di patologie epatiche;
- A chi soffre di disturbi gastrici
come gastriti o ulcere (aumenta la secrezione acida e ha un effetto
tossico sulla mucosa gastrica)
- A chi deve mettersi alla guida.
Per quanto possa sembrare di essere perfettamente lucidi e di non avere
alterazioni dello stato di attenzione dopo aver bevuto, in realtà è
fisiologico un rallentamento dei riflessi, riflessi che possono fare la
differenza in caso di situazioni di pericolo;
- A chi soffre o ha sofferto di vari
tipi di dipendenza;
Qualche
scrupolo in più deve farlo anche chi assume alcuni farmaci, come ad esempio gli
ansiolitici, gli anticoagulanti o la semplice aspirina.
Inoltre
occorre ricordare che in Italia i minorenni non dovrebbero bere, in quanto è
vietato dalla legge vendere e somministrazione bevande alcoliche ai minori di
18 anni.
L’alcol non è un nutriente essenziale e pur, apportando circa 7 Kcalorie
per grammo, il suo consumo non è utile all’organismo o alle sue funzioni e
potrebbe benissimo non fare parte della alimentazione.
L’alcol etilico viene rapidamente assorbito dalla stomaco, specialmente se
siamo a digiuno e si distribuisce rapidamente in tutti gli organi, fegato e
cervello in particolare. Nel fegato avviene la parte più importante della metabolizzazione.
Viene anche in parte eliminato con le urine ed il respiro per questo
l’etilometro è usato per la misura del tasso
alcolemico (grammi di alcol per L di
sangue)
Quando la concentrazione di etanolo aumenta rapidamente causa vampate al volto, nausea, vertigini e
cefalea. A livello del sistema nervoso centrale induce sedazione,
alterazione della capacità di giudizio e riduzione dell’ansia. Per questo si
crede che l’alcol aiuti a sentirsi più disinibiti ma tecnicamente quando si
hanno questi sintomi vuol dire che siamo in uno stato di intossicazione ovvero “ubriachezza”. Ciò è dovuto all’acetaldeide, una sostanza tossica che
si forma a partire dall’alcol, che pian piano viene rimossa dal circolo e
trasformata in altri elementi non tossici; in base a quanto più o meno
velocemente viene tolta dal circolo si determina se siamo o meno astemi.
Chi beve giornalmente diventa nel tempo tollerante agli effetti dell’alcol
quindi ha bisogno di concentrazioni più alte per sentirsi “ubriaco”, ma il suo
organismo subisce tutte le conseguenze della dose di alcol che assume. È bene
ricordare che, mentre a piccole dosi può causare (in base alla sensibilità
personale) sedazione o euforia e aumento dei tempi di reazione l’alcol ad alte
dosi ematiche è un veleno perché deprime il sistema nervoso e può indurre coma
e depressione respiratoria fino addirittura alla morte.
Quando è in eccesso, l’alcol porta ad un aumento della sintesi di acidi
grassi, di colesterolo con aumento del grasso a livello epatico (steatosi). Nei
casi di alcolismo cronico si hanno infatti alterazioni delle cellule del fegato
fino alla perdita progressiva della funzionalità epatica. Il segnale di
accumulo di grasso non si avrà solo a livello del fegato ma anche a livello del
tessuto adiposo; ecco svelata l’origine della pancetta anche in soggetti magri
che però alzano troppo il gomito!
In generale è importante non bere a stomaco vuoto sia perché l’alcol irrita
la mucosa gastrica sia perché viene assorbito subito ed è in grado di alzare
velocemente i livelli di alcolemia.
Pertanto se un buon bicchiere di rosso a tavola non è da eliminare, l’uso dei
super alcolici e cocktail va considerato come una piacevole eccezione del tutto
occasionale.
Inoltre, bevendo durante il pasto ne moduliamo l’assorbimento riducendo, almeno
in parte, alcuni effetti collaterali.
In conclusione per chi in genere mangia bene e beve con moderazione il
brindisi di capodanno non porterà ad effetti collaterali quindi cincin!
Felice anno
nuovo!
Commenti
Posta un commento